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Per paradosso, una Venezia NON turistica la potete godere nei Musei Civici (e ”intorno”). Mettendo a frutto il mio Pass 22 euro, scontato per anziani, ecco la seconda puntata del 2024: Ca’ Rezzonico, Murano Vetro, Museo del Costume Palazzo Mocenigo, Merletto Burano. A Ca’ Rezzonico si può tornare volentieri: ultimamente hanno riaperto il giardino (piccolo ma piacevole) e nel nuovo allestimento, dopo il 2000, hanno dedicato un’ala ai dipinti di Giandomenico Tiepolo (strappati alla Villa di Zianigo); molto più noti i soffitti di Gianbattista Tiepolo, trionfo settecentesco. Molto vasellame è stato “spolverato” a cominciare dalla Farmacia ai Due San Marchi (in due appositi vani). Chi vuole immergersi nel Settecento, ci vada, avrà anche una sorpresa, la Pinacoteca Egidio Martini donata al Comune. Una collezione notevolissima di pittori Veneti e ospitati da Venezia: c’è una testa di donna favolosa, di cui mi innamoro.

Venezia è così, per quanto tu la conosca, ha sempre altro da farti vedere. Il Vetrario di Murano è stato ben “spolverato” dopo l’annessione delle ex Conterie (le fabbriche di perle cessate nel 1993): un isolato enorme che oggi accoglie appartamenti, show room di vetri, terrazze cafè, uno Hyatt 4 stelle e (appunto) spazi espositivi. Adesso c’è una Mostra su NasonMoretti, due nomi del vetro muranese famosi nel mondo: l’esposizione è bella, gli spazi bellissimi. Devo dirvi che c’era una visitatrice anzianissima che mi ricordava mia mamma Giò e questo ha reso la visita speciale. A volte i “miei vecchi” mi appaiono, come quando nel bar di Nazrath c’era Giovanni, il papà di Toni: identico ma con la keffià. Poi, a Murano, entro per la prima volta (vergogna!!) in SS. Maria e Donato e i pavimenti musivi mi rapiscono: assoluta meraviglia che culmina in due grilli giganti, così moderni che nemmeno Basquiat. Girolando a caso, scopro il Bar Poldo, in campiello del Convento, un chiosco originale anni ’50 che da a Murano una sfumatura del tutto inedita. Dovrei già collocare in un altarino il mio Pass Musei, ma voglio strafare e navigo fino a Burano, con un cielo che promette marubio (tempesta). Burano è travolta dal turismo massivo (peccato), tutti fotografano le sue case (troppo) colorate: un tempo il colore veniva mescolato alla calce dell’intonaco, sfumature attenuate. Adesso sembra un fumetto esagerato (peccato), irreale. Il Museo (che ho visto forse nel 1975) è sicuramente rinnovato, curatissimo (coi cassetti scorrevoli a vostro piacimento): non sono appassionata di merletto ma i punti Burano e Venezia sono da vedere e capisco dopo 50 anni che sono fatti ad AGO non col tombolo!! Strascichi da sposa, tovaglie da 36, bordature e centrotavola, paramenti. Dice Davanzo Poli nel filmato: NO, merletti così NON sono più possibili: anche se istruissimo merlettaie, mancherebbe il fattore tempo; la pratica per raggiungere queste vette di bravura e la durata dell’opera che renderebbe questi pezzi non commerciabili. Amen. C’è anche un bel quadro di Juti Ravenna di cui ho appena visto una Antologica al Bailo di Treviso. Col mio Pass approfitto per ritornare al Mocenigo (fermata S. Stae sul Canal Grande), dove anche il Museo del Costume è stato riforbito rispetto ad una mia prima visita, chissà quando. Hanno aggiunto, direi, la parte sui Profumi (un filmato, due sale di laboratorio, una collezione di boccette); ci sono alcuni abiti di Alberta Ferretti (bellissimi), donati al Museo. Il Palazzo è bello ma i costumi veneziani esposti non sono molti e le ambientazioni un po’ stereotipe. Con tutte le collezioni acquisite dal Centro Studi del Mocenigo (conte Cini, CIAC di Palazzo Grassi quando era di Marinotti, eredi Fortuny) questo museo potrebbe avere esposizioni straordinarie: tessuti antichi e moderni, esotici; figurini di moda (13.000 pezzi!), costumi non solo del ‘700. Ad essere sincera sono un po’ delusa, ma forse il Mocenigo è un tempio per i già-colti (biblioteca) e l’esposizione permanente un “collateral”. O, forse, quando diciamo che Venezia è un Museo, dobbiamo pensare che sia “diffuso”: non solo andando per strada, ma entrando nei diversi palazzi,  come in una festa di Carnevale, ininterrotta.

Ecco alcuni siti per approfondire: