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Museo Fortuny

2 libri La seta e il Velluto, catalogo del 2010 e Byatt, Pavone e Rampicante 2017 Einaudi. 1 protagonista Mariano Fortuny y Madrazo, expatriate novecentesco, che sceglie Venezia come patria d’elezione e Palazzo Pesaro degli Orfei a San Beneto, come residenza, studio, stamperia, atelier. Il Comune ha dato nuovo allestimento al Museo Fortuny (2022) e io lo visito, l’ennesima volta. Fortuny è il prototipo dell’eclettico: fa bella vita e si diletta in belle arti. Disegna tessuti, che produce alla Giudecca; inventa modelli di abiti, pepli, sciarpe, cappe, il famoso Delphos ispirato all’Auriga. Dipinge ad olio e a fresco. Stampa incisioni di Rembrandt (superbe) e Giandomenico Tiepolo, incide le sue stesse vedute e figure. Inventa scenografie, la famosa Cupola Fortony; si diletta di illuminotecnica. Gioca con luce, colore e tessuto, da tintore alchimista. Non ultimo, è fotografo e stampatore. Crea un proprio logo, il labirinto di Knossos e si occupa di pubblicità. “E’ sempre molto attento ai canali di distribuzione”, straordinariamente avanti sui tempi. Un pout-pourri dei suoi “prodotti”, delle “macchine per farli” è ricollocato al Pesaro e vi fa immergere nel mondo Fortuny e nella Venezia degli expatriate eclettici. Ci sono persino vecchie cose di pessimo gusto, gli uccelli impagliati, (insolitamente senza polverume) e le ninfe opulente, in un giardino dipinto sui muri da Mariano stesso.