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  >  Fuori porta   >  ANDANTE MOSSO

La fusione dei Comuni di Vallemosso, Crocemosso, Mosso Santa Maria l’han chiamata Valdilana e non ci stupiamo: è una delle enclave più dense della manifattura biellese d’antan. Io, che sono snob, l’avrei chiamata Moxi: recupero di antica denominazione e abbastanza fantascientifico (matrix) da descrivere le astronavi abbandonate, lungo le sponde di Sessera, Strona e affluenti. Moxi il regno dei Tessili, antichi popoli autoctoni. Ma l’amministrazione e le comunità non sono un fantagioco. Risalgo spesso a Valdilana, da Camandona (se si fondesse con Veglio e Callabiana come la chiamerebbero?!), oppure da Cossato, Lessona e Strona; oppure persino dalla Valsesia, via Crevacuore, Pray, Ponzone. Ci girolo continuamente, nella speranza di trovare segni di rinascita, che non siano solo il Museo della Ruota (che non riesco mai a trovare aperto). Estate 2023 trovo aperta, per miracolo, Casa Zegna a Trivero, scendendo dalla Panoramica (Girolo Panoramica), dopo una birra da J.A.B. Sarei sgarbata se dicessi che sono delusa (what did you expect?! direbbe Nicole Kidman): nella villa trovo soltanto una celebrazione degli abiti di Monsù Gildo e dei nipotini: discreta ed elegante, ci mancherebbe. C’è Robert de Niro con Gildo jr. che faceva il Liceo G.e Q. Sella, come me. L’annessa galleria espositiva ospita un giovane pittore, che si ispira alla Natura; da tempo Zegna è concentrato sul paesaggio, il cambiamento ecologico, il benessere dei boschi (vi ricordate il forest bathing?), oltre che su tessuti e confezioni di altissima gamma. Compiuto questo passaggio a Trivero, riprendo a girolare in Valdilana e vengo graziata dall’apparizione di uno stabilimento riforbito lussuosamente, Lanificio Zignone in località Strona. Il mio cuore esulta, lo cerco in Internet e assaporo un vero piacere “rinascimentale”. Non è archeologia industriale ma vera produzione: confezionano, vendono, espongono. Evviva. Posso affrontare una sosta a Ponzone, frazione di Trivero, famosa (si fa per dire) perché qui è tutto Giletti, come il conduttore TV. A cui non perdono nulla, ma certo i suoi avi (ai tempi di Monsù Gildo più o meno) hanno dei meriti: fabbriche, asili, dopolavoro, ambulatori, mense, cinema-teatro e caffè. Uno stabilimento Giletti propone abbigliamento sportivo e calze tecniche: io non amo questa aggettivazione dei nuovi tessuti (tecnici), come se quelli del secolo scorso non contenessero tecniche sapienti ed innovative, invenzioni audaci come la pelliccia sintetica inventata da Lora Totino (uno di queste zone), il karakul (un simil persiano). Sono polemica anche sulla definizione tessuti etnici, dato che ogni produzione tessile è nativa di qualche etnia, anche quelle di Valdilana (calze etniche?). Al Caffè Giletti mi rifocillo con un ottimo spritz accompagnato generosamente, prima di affrontare il mostro: la Chiesa, costruita nel 1932, che stravolge completamente il panorama ponzonese, con la propria mole gigante, bianco, grigio e oro, scalone, torrette, vetrate, gruppo statuario. Una specie di Altare della Patria, piazzato in un paese di montagna: stonato e brutto senza redenzione. Non è meglio dentro, anche se (forse) c’è qualche ardimento tecnico nell’uso delle coperture, in cemento e vetro: ma questo fascismo fuori scala e fuori luogo mi urta. Il genio dei costruttori (sig) ha voluto utilizzare i 10 comandamenti, invece della via crucis, come leit motiv alle pareti: io rivoglio i miei Sarpentiere giocattolosi, con le figurine glassate (Girolo Seguendo Galliari). 

Mi vengono in aiuto le Chiese di Valdilana, tornando verso Biella (via Camandona e Pettinengo): a Mosso, Santa Maria Assunta, col suo campanile antico, il legno-cioccolato del pulpito (Sarpentiere, forse?) e l’organo dipinto; a Crocemosso la Parrocchiale, affreschi nel portico e all’interno. E, infine, verso Veglio ma ancora a Mosso, Santi Lorenzo e Liberata: un Oratorio insospettabile, in luogo di eccidio partigiano (con vittime alleate, di lingue inglese). Leggo che una signora di lingua inglese ha aperto un sito di Arte Contemporanea a Marchetto di Mosso (nella ex Casa Regis www.casaregis.org): verrà dagli stranieri il futuro di Moxi?!