BARCELLONA (2)
ERA MARAGALL
Pasqual Maragall ha governato Barcellona (come sindaco) e la Generalitat di Catalogna (come presidente), dal 1982 al 2006, quasi senza interruzioni: è lui l’uomo della Barcellona contemporanea, museo all’aperto di architettura dove sono visibili tutti i nomi famosi, al cambio secolo, da XX a XXI. Foster, Maier, Hadid, Calatrava, Nouvel, O’ Gehry, Alvaro Siza, chi più ne ha. Nel 2004, Paolo (Giroli Nazerath e Marsiglia), mi invita ad una Summer School di UAB: campus di Bellaterra, comune di Cerdanyola del Vallès. Con dei bus o forse tram, finite le lezioni, scendo a Barcellona e girolo. Talvolta scendo con i miei studenti (Girolo Volos) e andiamo a tapas nella parte vecchia, Barri Gotic e Praça Reial. Confesso che ricordavo poco del viaggio di nozze del 1992, soprattutto di questa Barcellona viella e di questi suoi caratteri tipicamente spagnoli, nel senso di castillani, come questa piazza maggiore, immancabile nelle città spagnole grandi e piccole!), con gli alberi e le panchine, simile a tutte le altre. I basurantes (spazzini) passeggiano con grandi ceste di PVC nero, a spalla, pare facciano shopping di cartacce: sapete che ho un debole per chi pulisce le città (Giroli Parigi). Altre volte, girolo da sola e cammino così tanto che devo comprarmi un paio di infradito marocchini, i piedi sono pieni di vesciche e non riuscirei a tornare a Bellaterra, per la lezione del giorno dopo. Mia nonna (quella dei Santi) aveva previsto che da anziana avrei avuto dolori-ai-piedi per questi miei abusi. Naturalmente dedico la più parte dei miei passi al Forum della Cultura, lungomare infinito, dove le architetture nuove si sprecano, alcune ancora in cantiere. Noto adesso, a distanza di 20 anni, l’assonanza tra le coperture di rete metallica, carta e nastri (dicono siano state confezionate dai bambini delle scuole e poi appese) e i decori di Gaudì al Parc Guell. Durante un tragitto in tram, faccio una lunga chiacchierata con un signore anziano (porta il basco), che lamenta la trasformazione di Barça dovuta al turismo e questi eventi globali, finito uno avanti il prossimo (Olimpiadi, Forum), forse Maragall esagera. La città -dice- non è più “la sua”, anche se gli fa piacere incontrare gli studenti, giovani e stranieri. Gentilissimo, mi indica tante cose fuori dal finestrino e alla fine ci ringraziamo.
ALLA SCOPERTA DI:
IL PESCE DI O’GEHRY 2011
Torneremo nel 2011, Stefano ed io con Ceta e Berti, a passeggiare dentro il Forum: molte delle foto di edifici sono di quel girolo (la parata di architetture era completata). Si vede mia sorella che beve le spiegazioni di Stefano: tra loro due professori, c’era assoluta sintonia; si ascoltavano a vicenda escludendo chiunque altro. Mia sorella ride o le scappa da ridere: con Stefano stava bene, anche se stava male. Berti ed io fotografiamo, anche loro due. Naturalmente andiamo a fare le colazioni alla nostra Granja sulla Rambla, naturalmente giroliamo al Raval e saliamo al Montjuic, ad onorare Mies. Stefano ci guida tra le taperie; gli amici di Biella ci portano nei loro ristoranti e, mangiando una fetta di torta del Reyes (che si fa per il 6 gennaio), trovo la statuina di uno di loro, che viene nascosta nell’impasto e porta fortuna. Dopo il 2011, Barcellona è uscita dai miei atlanti, sono stata a Valencia (facevo lezione all’Università di Castellon), a Madrid e a Bilbao (Giroli), in Galizia (Girolo Euskadi): non mi sono fatta mancare la Spagna, sempre amatissima. Ma dicono che Barcellona non sia Spagna: è più Europa. Quando attendevo con ansia la fine del lavoro in Comune, pensavo che avrei voluto un appartamento a Barcellona: sei mesi qui, sei mesi lì e Stefano era d’accordo, lui che non si muoverebbe mai dal suo cortile (!!). Sono in pensione da 7 anni e l’unica alternativa a Dolo resta Biella, che fa del proprio meglio, per essere Europa. Dovevamo andare a Barça, fine agosto 2023, per un torneo di scacchi, e invece siamo andati a Biella, Torneo del Circolo di Vallemosso (Girolo Andante Mosso). A volte, il destino scombina e ricombina, ed ecco che Bebe, figlia di Ceta e Berti, mi coinvolge in una breve crociera MSC, Genova-Marsiglia-Barcellona. Mi spinge a rivedere le foto delle tre città, raccontare i viaggi, preparami a rivederle: anche a questo serve la Girolona, che è una dinamo. Mette in moto ricordi, riflessioni, spunti, illumina dettagli, pagine già lette, libri solo comperati, posti da rivedere. Mi da energia, anche se sto ferma e si ricarica mentre la uso.